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Messaggio  fabduster Mar 18 Dic 2012, 14:13

oruam ha scritto:FAB STO SKERZANDO MI RACCOMANDO NON TE LA PRENDERE... culetto


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Messaggio  Antonello Mar 18 Dic 2012, 19:14

svitatol ha scritto:Ci siamo affraid La grande caduta è incominciata !!!!!Ieri a Palermo.
Si attendono copiose precipitazioni al Nord Razz Razz drunken drunken pirat alien alien
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A quanto pare non è un meteorite! a meno che nello spazio non vaghi qualche albero che ha perso un ramo!
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Messaggio  svitatol Mer 19 Dic 2012, 12:18

Antonello ha scritto:
svitatol ha scritto:Ci siamo affraid La grande caduta è incominciata !!!!!Ieri a Palermo.
Si attendono copiose precipitazioni al Nord Razz Razz drunken drunken pirat alien alien
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A quanto pare non è un meteorite! a meno che nello spazio non vaghi qualche albero che ha perso un ramo!
Come giustamente fa notare,un commentatore della notizia,puo' effettivamente
trattarsi di un pezzo di slitta di Babbo Natale.Aggiungo io:facilmente.Con l'alta
"velocita" che raggiunge la medesima,puo' succedere che perda pezzi incandescenti.
Nel passato,puo' essere gia successo,ma non ci si è fatto caso santa rendeer santa rendeer santa
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Messaggio  oruam Ven 21 Dic 2012, 09:27

SI PUO' ESSERE ANKE CHE BABBO NATALE STESSE FACENDO SESSO SU UNA RENNA AD ALTA VELOCITA',E NELL'IMPETO DEL MOMENTO NON SI SIA ACCORTO KE STAVA PERDENDO I PEZZI X STRADA........ risata
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Messaggio  fabduster Ven 21 Dic 2012, 09:35

oruam ha scritto:SI PUO' ESSERE ANKE CHE BABBO NATALE STESSE FACENDO SESSO SU UNA RENNA AD ALTA VELOCITA',E NELL'IMPETO DEL MOMENTO NON SI SIA ACCORTO KE STAVA PERDENDO I PEZZI X STRADA........ risata


Sempre puntuali e precise le teorie di Oruam.... piange
Strano non abbia scritto "con una renna"....
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Messaggio  oruam Ven 21 Dic 2012, 09:41

NO ANIMALS ONLY HUMAN PUSSYS...... risata
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Messaggio  fabduster Ven 21 Dic 2012, 12:11

Sono le famose ore 12.11 del famoso 21.12.2012.
Speriamo davvero che da questo istante il mondo inizi a cambiare.
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Messaggio  minkione Ven 21 Dic 2012, 12:35

dopotutto non poteva scatenarsi lira di Dio, abbiamo abbracciato l'euro!!! Cool
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Messaggio  fabduster Ven 21 Dic 2012, 14:58

Copiato da un forum, si riferisce ad oggi, fine del mondo...

“ore 6:00 am: Sveglia
0re 7:00 am: Assembramento del corteo di accoglienza per gli alieni (rettiliani e non) – potete venire vestiti come volete (ci vediamo tutti a washington DC)
ore 8:00 am: Arrivo degli alieni e speciale partecipazione della fanfara Berlusconi

ore 9:00 am: Grande colazione (pic nic) al parco di Yellowstone (attenti a Yogi che ruba i cestini)
ore 9:30 am: Sul palco GIGI D`ALESSIO che canterà: Rint o core e nu marziano.

ore 11:00 am: Discorso di benvenuto da parte del Sindaco di Roccasecca
ore 12:00 pm: Assembramento presso l`areoporto di Punta Raisi per accogliere i Maya che regaleranno a tutti un calendario per il 2013
ore 13:00 pm: Pranzo presso la trattoria: Da Gigi (Roma)
(partecipazione di Franco Califano che canterà: Tutto questo è Maya

ore 15:00 pm: Giro turistico sulle astronavi degli alieni, con eventuale opzione di farsi una foto con il Presidente degli alieni Berlusca..

Ore 17:00 pm: Possibile iscrizione per la tombola dove si potranno vincere 10 biglietti (in tutto) per trasferirsi sul pianeta degli alieni
Ore 19:00 pm: Cena presso la pizzeria: Totonn o sfreggiato di Napoli dove suonera` il famoso complesso: L`ape Maya e i suoi pungiglioni

Ore 21:00 pm: Discorso del capo degli alieni che si concludera` con un: “Andate a ca..re voi e il vostro pianeta, abbiamo aspettato tutti sti anni per atterrare nella cacca. Tenetevi il pianeta.

Ore 21:15 pm: Gli alieni se ne vanno e Berlusconi si autoproclama Faraone del mondo”.


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Messaggio  svitatol Ven 21 Dic 2012, 15:35

Il video sotto,è alquanto credibile.
Ma nessuno ha spiegato quello che è successo oggi alle ore 12.00.
Dio,ha mandato ha chiamare i quattro cavalieri dell' apocalisse:
voleva anchegli partecipare alla fine del mondo(mai essere secondi a nessuno).
Ma sorpresa:si presenta solo l'ultimo,quello col cavallo giallo. Question
Dio allora chiede spiegazioni:dove sono gli altri???? Question
(Intanto si sono fatte le 12,05,ancora non si muove niente).
Incomincia la spiegazione:
il primo,con il cavallo bianco,è morto piu d'inedia che di vecchiaia ka ka ka
Il secondo,con il cavallo rosso,è rinchiuso in una struttura per tossici cannabis rasta
Il terzo,con il cavallo nero,ha avuto un incontro ravvicinato con il 41/bis wall wall
Ci sono rimasto io solo. piange piange piange piange
Dio allora,comando':vai da solo,che gia',sono quasi le 13.00,vai e fatti onore. clown clown
Il quarto cavaliere,spiega che lui,era un "esodato",ma con un cavi(a)llo
è riuscito ad andare in pensione ciao ciao ciao ciao ciao ciao ciao ciao ciao ciao ciao ciao ciao ciao
Percio',sta cazzo di fine del mondo fattela da solo (o rinvia). benedizione benedizione sforzo
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Messaggio  californication Ven 21 Dic 2012, 15:52

L'ultimo saluto(a loro) bal bla bla bal bla bla bal bla bla
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Messaggio  fabduster Ven 21 Dic 2012, 16:15

E adesso chi glielo dice alla banca che ho emesso assegni scoperti per 300.000 euro tanto c'era la fine del mondo? scratch
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Messaggio  kordonbleu Ven 21 Dic 2012, 18:00

fabduster ha scritto:E adesso chi glielo dice alla banca che ho emesso assegni scoperti per 300.000 euro tanto c'era la fine del mondo? scratch

io pure, me so sparato un pò de buffi e... adesso? Evil or Very Mad
hai visto mai che casca un meteorite... Rolling Eyes
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Messaggio  claudio44 Ven 21 Dic 2012, 19:10

Beh FAB 300°000 euro non sono poi la fine del mondo. Razz

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Messaggio  kordonbleu Sab 22 Dic 2012, 13:20

claudio44 ha scritto:Beh FAB 300°000 euro non sono poi la fine del mondo. Razz

non proprio la fine ma, quasi!! risata risata
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Messaggio  oruam Dom 23 Dic 2012, 10:29

CON TUTTI QUELLI CHE CI HA RUBATO FIORITO NEGLI ANNI,300000 EURO SONO SPICCIOLI......... risata
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Messaggio  svitatol Gio 27 Dic 2012, 12:36

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Messaggio  oruam Gio 27 Dic 2012, 13:36

tromba di culo sanita' di corpo,aiutami tu se no son morto...... risata
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Messaggio  kordonbleu Gio 03 Gen 2013, 19:04

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Messaggio  fabduster Ven 04 Gen 2013, 08:17

kordonbleu ha scritto:[Devi essere iscritto e connesso per vedere questo link]

Vista la velocità con cui passa l'oggetto, o è un ufo o un meteorite. Comunque bel video.
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Messaggio  fabduster Ven 04 Gen 2013, 09:28

Le 10 multinazionali piu' pericolose del mondo

FONTE: ECOCOSAS.COM

Non importa dove tu viva, è impossibile scappare alla globalizzazione. L’unica via d’uscita è informarsi per scegliere con coscienza prima di comprare. Iniziare a coltivare e a produrre i propri alimenti, ridurre il consumo di petrolio e dei suoi derivati, riforestare, comprare solo il necessario, ascoltare la propria voce interiore invece di quella della pubblicità … sono piccoli passi per sfuggire ai grandi mostri. E ricordarsi sempre che il potere di scelta è nostro, non diamo loro la soddisfazione di cadere nelle loro grinfie.

1. Chevron

Sono diverse la grandi compagnie petrolifere che starebbero in questa lista, ma la Chevron merita un posto d’eccezione. Tra il 1972 e il 1993 la Chevron (allora Texaco) ha riversato 18 miliardi di galloni di acqua tossica nei boschi tropicali dell’Ecuador senza intervenire minimamente, distruggendo i mezzi di sussistenza degli agricoltori locali e facendo ammalare le popolazioni indigene. Nel 1998 la Chevron ha contaminato anche gli Stati Uniti, la città di Richmond (California) ha querelato la compagnia per smaltimento illegale di sostanze inquinanti senza aver effettuato il trattamento delle acque reflue, contaminando così le forniture di acqua. Lo stesso è accaduto nello New Hampshire nel 2003.
La Chevron è stata responsabile della morte di diversi nigeriani che hanno protestato contro l’impresa per la sua presenza e per lo sfruttamento del delta nigeriano. La compagnia ha pagato la milizia locale conosciuta per i suoi abusi contro i diritti umani, per mettere a tacere le proteste, fornendo loro perfino elicotteri e barche. I militari aprirono il fuoco contro i manifestanti, e rasero poi al suolo i loro villaggi.

2. De Beers

Questa impresa non bada a spese, e finanzia, appoggia e crea autentiche guerriglie e dittature del terrore per poter continuare a ottenere, attraverso lo sfruttamento di bambini e adulti, la pietra preziosa. In Botswana, De Beers è stata accusata per la “pulizia” delle terre da cui estrae i diamanti, e per il trasferimento forzato dei popoli indigeni che vivevano li da migliaia di anni. Pare che il governo abbia tagliato le forniture d’acqua, minacciato, torturato e impiccato pubblicamente i dissidenti.
Per non parlare della sua quasi totale assenza di responsabilità verso l’ambiente, degli inesistenti diritti dei lavoratori, delle vite umane, e delle sue campagne sudice e maschiliste.

3. Phillip Morris

Phillip Morris è il più grande produttore di sigarette degli Stati Uniti e del mondo.
È ormai noto che le sigarette causano cancro nei fumatori, e difetti di nascita nei bambini di madri che fumano durante la gravidanza. Il fumo di sigaretta contiene 43 cancerogeni conosciuti e più di 4.000 sostanze chimiche, incluso il monossido di carbonio, la formaldeide, il cianuro di idrogeno, l’ammoniaca, la nicotina e l’arsenico. La nicotina, sostanza chimica che costituisce il principale elemento psicoattivo nel tabacco, da dipendenza psicologica. Fumare aumenta la pressione arteriosa, danneggia il sistema nervoso centrale e la costrizione dei vasi sanguigni. Le cicche di sigarette sono uno dei principali inquinanti che i fumatori buttano via quotidianamente e sono lenti a degradarsi. Molti di questi filtri si fanno strada nel terreno o nell’acqua, dove i loro componenti chimici si comportano come vere sanguisughe.
Il tabacco contamina la terra con gli estesi ettari di monocoltivazione, cosparsi quotidianamente con agrotossici, e anche la sua produzione industriale inquina (si utilizzano, infatti, enormi quantità di carta, cotone, cartone, metallo, combustibili …), il suo consumo inquina l’atmosfera, danneggia chi le compra e chi sta loro vicino. Le sue cicche impiegano anni a degradarsi disperdendo nel terreno e nell’acqua un’enorme quantità di sostanze tossiche.

4. Coca-Cola

La bevanda preferita del mondo o “il latte del capitalismo”, accumula querele e sanzioni in diversi paesi a causa delle gravi contaminazioni, delle cattive pratiche lavorative e per l’uso di acque non autorizzate.
Nella fase di produzione, la compagnia utilizza quasi tre litri di acqua per ogni litro di prodotto finito. Le acque di scarto sono costituite da sostanze inquinanti che la multinazionale deposita in luoghi protetti, come accadde in Colombia, situazione per la quale fu multata nell’agosto scorso dalla Segreteria Regionale per l’Ambiente del municipio di Bogotá. È stato dimostrato che la compagnia aveva scaricato acque residuali nell’Humedal de Capellanía, nella zona di Fontibón. Il fatto è considerato un attentato contro un’area di speciale importanza e protezione ecologica. Il processo di inquinamento dell’Humedal de Capellanía iniziò con la scadenza del permesso di riversamento concesso alla multinazionale per cinque anni e con la non autorizzazione della Segreteria per l’Ambiente a rinnovare tale permesso. Successivamente, grazie a dei sopralluoghi tecnici, è stato verificato lo stato della rete fognaria di Coca-Cola e la realizzazione di discariche industriali, chiaramente non autorizzate.
Una situazione molto simile si è verificata in India nel 2005, dove un migliaio di manifestanti hanno marciato per chiedere la chiusura dello stabilimento vicino Varanasi. Denunciavano che tutte le comunità vicine agli stabilimenti di imbottigliamento Coca-Cola stessero subendo l’espropriazione delle loro terre e l’inquinamento delle falde acquifere. Analisi tossicologiche hanno dimostrato la presenza di alte percentuali di pesticidi vietati come il DDT e, da “buoni vicini”, hanno distribuito i loro scarichi industriali ai contadini di Mehdigani dicendo che sarebbero serviti da “concime”. Il risultato è che oggi quei suoli sono sterili.
Come se non bastasse, la bevanda in questione, oltre a consumare acqua in eccesso, non apporta nessun elemento nutritivo, anzi, contiene alte concentrazioni di zucchero, uno dei fattori che maggiormente contribuisce all’obesità che colpisce sempre di più le popolazioni dei paesi in via di sviluppo, generando inoltre, problemi dentali. L’effetto dissetante è dato dall’acido fosforico.

Sapevate che...

• La Spagna è il paese europeo che consuma più Coca-Cola?

• Prodotti come Fanta, Sprite, Aquarius, Nestea, Minute Maid, Tab, Sonfil, Finley, Nordic Mist o Fruitopia (ce ne sono 324 diversi) appartengono a Coca-Cola?

• Una lattina da 33 cl. contiene 35 gr. di zucchero? • Nel 1931 Coca-Cola ha cambiato l’abito verde di Babbo Natale con quello rosso in una campagna pubblicitaria, per abbinarlo al colore della sua società?

• Alcune università ad Atlanta, Toronto, California, Irlanda o Berlino hanno già espulso Coca-Cola dai propri campus?

• Le bottiglie di plastica di Coca-Cola non sono di materiale riciclato, ma di plastica vergine?

• Sarà stata una casualità che l’ex presidente messicano Fox fosse anche ex rappresentante di Coca-Cola? e che Adolfo Calero, ex amministratore di Coca-Cola, fosse agente della CIA e volto pubblico della Contra Nicaragüense? e l’ambasciatore degli Stati Uniti in India? e il magnate golpista Cisneros, in Venezuela? e il ministro Jorge Presno, in Urugay?

• Dispone di delegazioni in più di 200 paesi, tra i quali anche paradisi fiscali come il Bahrein o le isole Cayman, per evadere le tasse a proprio beneficio?

• Nel 2003 ottennero benefici per 21.044 milioni di dollari (la metà delle spese previste dall’ONU per garantire l’educazione primaria a tutti i bambini del mondo)?

• Guida potenti gruppi di potere: si oppose al trattato di Kyoto attraverso le sue lobby US Council for International Business e la Business Round Table, cambiò regolamenti nell’UE attraverso l’American Chamber of Commerce, è la fondatrice dell’International Life Science Institute che influenza molto la FAO e la OMS, ecc.?

• Contiene prodotti transgenici?

La prossima volta che compri una bevanda, ricorda l’inquinamento degli Humedales, l’uso non autorizzato di acque sotterranee, la violenza, che un litro equivale a tre … non è meglio una limonata?

5. Pfizer

Come se la massiccia sperimentazione su animali non fosse già abbastanza straziante, Pfizer ha deciso di utilizzare i bambini nigeriani come fossero porcellini d’India. Nel 1996 la casa farmaceutica andò a Kano, in Nigeria, a testare un antibiotico sperimentale nel terzo mondo, per combattere malattie come il morbillo, il colera e la meningite batterica. Diedero trovafloxacina a circa 200 bambini. Decine di loro morirono nell’esperimento, mentre molti altri svilupparono malformazioni fisiche e menomazioni mentali. Pfizer può vantarsi anche di essere tra le prime dieci compagnie statunitensi responsabili dell’inquinamento atmosferico. Per non parlare degli incentivi milionari che fornisce ai medici e ai governi affinché prescrivano i suoi “farmaci”.

6. McDonald’s

Ogni anno migliaia di bambini consumano il fast food (“cibo veloce”) di un’impresa responsabile della deforestazione dei boschi, dello sfruttamento dei lavoratori, e della morte di milioni di animali: McDonald’s. Strategie di marketing abilmente architettate hanno permesso l’espansione di McDonald’s in 40 paesi, dove l’empatica immagine di Ronald McDonald e il suo Happy Meal, vende ai bambini il gusto per il cibo rapido, associandolo a un’idea di allegria. Questa pubblicità ha avuto un grande successo in diverse parti del mondo, contribuendo agli alti tassi di obesità infantile.
L’alimentazione che propone questa impresa è totalmente carente di sostanze nutrienti. Inoltre, questo cibo è conosciuto in tutto il mondo come “cibo spazzatura”, e non è un caso che riceva questo nome.
Gli hamburger e i “nuggets” offerti da McDonald’s provengono da animali mantenuti in condizioni artificiali per tutta la loro vita: privati di aria libera e luce solare, vengono ammucchiati al punto da non poter allungare le zampe o le ali (nel caso dei polli), rimpinzati di ormoni per accelerare la crescita e di antibiotici per arrestare le molteplici infezioni alle quali sono esposti a causa delle insalubri condizioni che genera il sovraffollamento. I polli vengono fatti ingrassare al punto che le zampe non sono più in grado di reggere il loro peso. Per la concessione del franchising, McDonald’s acquista a basso prezzo terreni che prima ospitavano boschi tropicali e li deforesta per consacrarli all’allevamento. Offre salari minimi ai suoi dipendenti, approfittando delle minoranze etniche e assumendo minori.
I prodotti di McDonald’s, con il loro alto contenuto di grassi, zuccheri e sale, contribuiscono al sovrappeso dei bambini, alla resistenza all’insulina e al conseguente Diabete di Tipo 2.
Ah, vi avevo detto che è stata una delle finanziatrici della campagna di George W. Bush?

7. Nestlé

Nestlé e la sua enorme distesa di crimini contro l’uomo e la natura, come la massiccia deforestazione nel Borneo - l’habitat degli orango è stato seriamente compromesso - per coltivare la palma da olio, l’acquisto di latte dalle fattorie confiscate illegalmente da un despota in Zimbabwe. La Nestlé iniziò a provocare gli ambientalisti con le sue ridicole affermazioni che l’acqua imbottigliata è “ecologica”, da li in poi la sua sinistra rete di controllo e distruzione è andata dipanandosi.
Nestlé ha condotto campagne a livello mondiale per convincere le madri dei paesi in via di sviluppo a utilizzare il suo latte per neonati al posto del latte materno, senza fornire le informazioni sui possibili effetti negativi. Pare che Nestlé abbia assunto donne vestite da infermiere per portare gratuitamente il latte in polvere in questi paesi, latte che viene spesso mischiato con acqua contaminata. I mezzi di informazione non hanno parlato dei bambini morti di fame perché, una volta finito il latte, le loro madri non potevano permettersi di comprarne altro.

8. British Petroleum

Chi potrebbe dimenticare l’esplosione, nel 2010, di una piattaforma petrolifera nella costa del Golfo del Messico, che causò 11 morti oltre alle migliaia di uccelli, tartarughe marine, delfini e altri animali, distruggendo la pesca e l’industria del turismo della regione? Questo non è stato il primo crimine contro la natura commesso dalla BP. Tra gennaio del 1997 e marzo del 1998, BP ha provocato la bellezza di 104 fuoriuscite di petrolio. Tredici lavoratori della squadra di perforazione morirono nel 1965 durante un’esplosione, 15 in un’esplosione nel 2005. Ancora nel 2005, un traghetto che trasportava lavoratori della compagnia, naufragò provocando la morte di 16 di loro. Nel 1991, la EPA (Agenzia ambientale degli stati Uniti) menzionò la BP come l’impresa più inquinante degli Stati Uniti. Nel 1999 la compagnia fu accusata di uso illegale di sostanze tossiche in Alaska, poi, nel 2010, di aver immesso pericolosi veleni nell’aria, in Texas. Nel luglio 2006 gli agricoltori colombiani ottennero un accordo con la BP dopo averla accusata di ricorrere a un regime di terrore portato avanti dai paramilitari del governo colombiano che proteggevano l’oleodotto di Ocensa. Non c’è modo di far agire correttamente la BP.

9. Monsanto

Monsanto, è l’impresa che ha creato e sostiene gli alimenti geneticamente modificati, gli ormoni della crescita per i bovini, l’avvelenamento con prodotti agrotossici. La lista di Monsanto include: la creazione dei semi “suicidi” (Terminator), brevettati allo scopo di generare piante che non producono semi, costringendo così gli agricoltori a ricomprarli ogni anno; l’istituzione di lobby che etichettino con la dicitura “libero da ormoni” il latte e il latte artificiale per neonati (questa dicitura si trova anche se il bovino ha ingerito ormoni della crescita, un comprovato agente cancerogeno); così come un’ampia gamma di violazioni ambientali e della salute umana associate all’uso dei veleni Monsanto - soprattutto l’Agente Arancio. Tra il 1965 e il 1972 la Monsanto ha riversato illegalmente tonnellate di residui altamente tossici nelle discariche del Regno Unito. Secondo l’Agenzia per l’Ambiente, trent’anni dopo, i prodotti chimici stavano ancora contaminando le falde acquifere e l’aria.
Monsanto è nota per aggredire i propri agricoltori che invece afferma di “sostenere”, come quando denunciò un agricoltore facendolo incarcerare per aver conservato i semi del raccolto di una stagione per piantarli la stagione seguente.

10. Vale

La miniera Vale, transnazionale brasiliana presente in 38 paesi, è la più grande impresa di sfruttamento di minerali dell’America Latina e la seconda a livello mondiale. Tra i vari meriti, spicca quello di aver partecipato allo sviluppo della centrale idroelettrica di Belo Monte, situata ad Altamira, in Brasile. Il progetto, infatti, ha colpito il fiume Xingú, la principale fonte di sostentamento della regione, causando un drastico cambiamento nel paesaggio amazzonico e nella vita di migliaia di popolazioni che vivono lungo le sponde di uno dei principali fiumi del Brasile.
A Carajás, nella regione brasiliana di Pará, numerose famiglie sono state sgomberate, hanno perso le loro case e ognuno ha qualche parente morto a causa della costruzione della linea ferroviaria realizzata dall’impresa, denunciata anche per le pessime remunerazioni e condizioni di lavoro dei propri impiegati.
Le conseguenze del modo di agire della miniera non si limitano solo al Brasile. Nella regione di Tete, in Mozambico, un’intera popolazione è stata cacciata dalla sua terra affinché l’impresa potesse portare avanti lo sfruttamento del carbone. In cambio l’impresa ha costruito un insediamento in cui le case e i servizi pubblici non sono sufficienti a garantire le condizioni basilari per lo sviluppo della popolazione.

Esistono purtroppo molte altre corporazioni che si sono guadagnate tutto il diritto di essere presenti in questa lista, come la Samsung, la Tepco, Barclays, Microsoft, Intel, Sony … ecc.
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della - F I L E S  - X - Pagina 9 Empty Re: F I L E S - X

Messaggio  aiace Ven 04 Gen 2013, 10:40

Perchè non parlare anche nel "nostro piccolo" delle aziende Italiane?
Agip è più "brava di BP e Chevron?

Che dire della Saras che ha rovinato un pezzo di Sardegna, ha inquinato Sarroch, dove le morti da tumori sono esponenzialmente aumentate dal suo insediamento,
che non permette la pubblicazione e distribuzione di un film documentario realizzato da un giornalista locale?
Che dire dell'Italia che paga centinai di milioni di euro di incentivi per la produzione di energia pulita delle nostre tasse a questi signori per produrre energia elettrica bruciando le risulte da lavorazione ALTAMENTE inquinanti?



Il documentario-denuncia Oil, di Massimiliano Mazzotta: morte e inquinamento intorno alla Saras della famiglia Moratti, con la complicità dello Stato e del silenzio di tivù e giornali


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«La compagnia è stata formata nel maggio del ’62, e nel ’63 siamo venuti a cercare i terreni e abbiamo individuato questa zona come ideale. Un drappello di persone, di giovani ingegneri guidati dal mitico ingegnere Zuccu, che aveva costruito la nostra raffineria in Sicilia e che poi ha fatto la Saras, si sono addentrati nel terreno. Il terreno era molto fangoso e l’ingegner Zuccu perse una scarpa. Tornò con una scarpa e una calza. Tornò in ufficio abbastanza… abbastanza turbolento come era lui, e disse: ‘Chissà se aver perso la scarpa è stata una fortuna o una sfortuna’. E un ingegnere gli rispose: ‘No, guardi, è stata una fortuna, siamo già inglobati nell’ambiente’».

Sono parole che Gianmarco Moratti pronuncia durante un convegno e che aprono concettualmente il documentario Oil-petrolio di Massimiliano Mazzotta (1), il quale, tra il 2007 e il 2008, si reca in Sardegna per documentare come vivono i sarrochesi da quando è stata impiantata l’industria petrolchimica. Camera in spalla, come si suole dire, il regista, insieme ai suoi collaboratori, privo di sponsor e in totale autonomia, effettua tre lunghi sopralluoghi e comincia a girare. Il risultato è talmente inquietante da indurre la famiglia Moratti a intentare una causa per diffamazione per bloccarne la diffusione.

L’inserimento del dolce ricordo di Gianmarco Moratti nelle prime scene del film è molto azzeccato. La gioiosa rimembranza che racconta gli albori della nuova impresa industriale – la costruzione di una raffineria – finirà, con lo scorrere delle immagini, per assumere valore negativo, svelando alla fine il cinismo che la pervade. L’inglobamento nel territorio sardo della famiglia Moratti, simboleggiato nell’aneddoto dalla scarpa persa nel fango dal mitico ingegner Zuccu, è veramente un matrimonio riuscito: 5,5 miliardi di euro nel 2005, raddoppiati l’anno successivo. Una fortuna che a tutt’oggi non smette di crescere. Ma: sulle spalle di chi, e a che prezzo?, ahilui!, è proprio la domanda alla quale il documentario intende rispondere. Il film inizia inquadrando la questione del territorio.

La fortunata consorte di cui Moratti parla, con un insopprimibile ghigno stampato di traverso in mezzo al volto, è la terra di Sarroch (Sarròccu, per dirla in sardo), un paese di 5.244 anime; una delle coste più fertili e promettenti dal punto di vista agrario, residenziale e turistico della Sardegna, prima che Zuccu vi perdesse una scarpa, e prima che l’imprenditore milanese Angelo Moratti decidesse che quella meraviglia naturale costituisse il luogo ideale, per l’ottima postazione strategica e la profondità dei fondali (agevoli per l’attracco di petroliere), dove costruire una bella raffineria di oro nero. Oggi il 25% del petrolio trasportato per mare transita da quella che è diventata la più grande raffineria del Mediterraneo, che imbarca qualcosa come 15 milioni di tonnellate annue di petrolio. La storia racconta che il fortunato connubio nasce nel marzo del 1959, quando viene istituito l’assessorato alla Rinascita nella regione Sardegna. Un organo burocratico che si rimbocca le maniche e nel giro di quattro mesi pone in atto il “programma straordinario per la rinascita economica e sociale della regione”.
L’anno successivo Angelo Morati sbarca da Milano, contatta l’amministrazione di Sarroch per acquistare i terreni costieri e nel 1962 costituisce la Saras (Società Anonima Raffinerie Sarde).
Nel 1966, Giulio Andreotti, allora ministro dell’Industria, partecipa all’inaugurazione ringraziando l’imprenditore milanese (allora presidente dell’Inter) per l’impegno a favore dell’industrializzazione della Sardegna. Ben l’87% dei dipendenti impiegati nella raffineria sono sardi. La ‘rinascita’ del territorio è avviata. Quanta magia contengono le parole!

La verità, tuttavia, non appena dismette la maschera, mostra l’immagine di un teschio.
Massimiliano Mazzotta accende la sua telecamera proprio nel giorno di un funerale. La vittima è un uomo di 31 anni che lavorava nella fabbrica, ucciso da un tumore nel breve volgere di due mesi e mezzo. Dalle parole dei presenti si capisce che non è il primo e che non sarà l’ultimo. Da quando è iniziata la ‘rinascita’ la morte passeggia bellamente tra le strade del paese insieme all’inquinamento, ai vapori, ai fumi tossici ormai parte integrante del territorio, un po’ come la fatidica scarpa dell’ingegner Zuccu. Penetra, attraverso i fumi, s’impossessa degli uomini entrando nei corpi insieme a cibo e aria.
Le testimonianze della gente del luogo si sprecano. Barbara Romanino, una donna del posto, non si dà pace: «Quando avevo quattro giorni, al mio arrivo a Sarroch, ho visto prima lei di casa mia e, ogni volta che la rivedo, è lei che mi dà il bentornato in paese. E quando non la vedo, la sento: con le orecchie e con il naso. È vero che a Sarroch, prima della Saras, la fame era tanta, era tantissima. Ma era tantissima anche l’ignoranza; forse era anche più della fame. Era raro l’uomo di cultura, quello… Chi lo sapeva che cos’era il cancro, che cosa lo provocava! Non si sapeva bene cos’erano i disturbi provocati dall’inquinamento, perché non si sapeva neanche che cosa era l’inquinamento. I miei nonni, anche loro veri sarrochesi, mi hanno detto che hanno dato (gli amministratori comunali, n.d.a.) i terreni migliori, per fare l’industria. Tra l’altro i miei nonni sono morti di tumore tutti e quattro. E non erano i soli, i miei nonni, a chiamarla SA
ROVINERIA, anziché SA RAFFINERIA».

In un’altra scena, un sub dice che qui «si pescano spigole diesel, si mangiano spigole diesel», mentre l’immagine successiva spiega che cosa accade a chi tenta di guadagnarsi da vivere al di fuori della raffineria. L’odissea di un pescatore è emblematica: un giorno un vigile, passando davanti alla sua bancarella, si accorge che i suoi pesci hanno un odore strano e glieli sequestra. Le analisi sono micidiali ed egli viene denunciato: quel pesce è pericolosissimo. Eppure… eppure, processato, viene assolto e i documenti immediatamente finiscono in archivio. Era il 1973. Da allora, fa notare il pescatore, «quante persone, da quel tempo a oggi, hanno mangiato di quel pesce…»
«Le piante, il terreno… tutto quanto… è tutto quanto inquinato» dice Marco, un altro abitante intervistato. «Vi posso dire solo una cosa: che mi è capitato di pulire ventrami d’agnelli che pascolavano nei dintorni della raffineria e abbiamo dovuto buttare via tutto perché aveva odore di zolfo».

Il danno che da una cinquantina d’anni affligge gli abitanti di Sarroch, mostra il suo portato tragico con le parole di Annibale Biggeri, docente dell’università di Firenze. In base alle sue ricerche, un’analisi effettuata sui bambini mostra un livello di malattie respiratorie neoplastiche superiori alla media regionale, che Biggeri associa all’inquinamento dell’aria. Il professore parla di anidride solforosa, di polveri fini e di benzene in particolare; ovvero, di una forma di inquinamento di origine industriale. Ma Biggeri non si ferma qui, e afferma che l’esposizione agli idrocarburi policiclici aromatici, presenti nelle polveri fini, e al benzene, hanno ormai comportato un danno al dna. La situazione non è irreversibile, precisa, ma certo, qualcosa occorre fare.

Di fronte al fiato gelido emesso dall’anima nera del capitalismo si avverte un brivido. Le telecamere puntate sui disastri ambientali causati dalla Saras sono impietose, prendono lo spettatore per i capelli e lo riportano indietro nel tempo, a quando la letteratura raccontava storie non già, come accade oggi, per intrattenere, bensì per denunciare. Di fronte ai fumi iniettati nel cielo dagli inceneritori dell’azienda dei Moratti, ai polipi neri pescati in mare, agli uomini costretti a lavorare con maschere antigas che comunque non impediscono ai veleni di ardere i polmoni e i bronchi, la coketown di Dickens o le miniere descritte in Germinal da Zola cessano di appartenere all’immaginario letterario di un passato immerso nella barbarie. Diventano attualità. Il capitalismo non ha mai mutato abiti, semplicemente ha aumentato il dominio dell’informazione per occultare le proprie malefatte. Su Sarroch, così come sempre quando si tratta di affari legati al petrolio, tutto tace. Di devastazione dell’ambiente si parla in generale, di sfruttamento dell’uomo sull’uomo parla solo il silenzio; sui crimini, quelli veri, nessuno osa aprire becco. Non gli scrittori più in voga, non gli sceneggiatori, figuriamoci i giornali di palazzo. Eppure la logica del profitto non ha mai dismesso la violenza. Laddove esiste lo sfruttamento di una risorsa a esaurimento, da sempre regnano morte e povertà per i lavoratori, fatalmente condannati a vivere vicino a fabbriche con un’alta concentrazione d’inquinamento. Così come non si tratta di un caso se raffinerie come la Saras sorgano sistematicamente vicino a centri abitati da ‘povera gente’. Il fatto saliente è che questi capitani d’industria non hanno ragione di utilizzare sistemi di produzione meno nocivi che hanno il grave difetto di essere più costosi. E se è vero che questo è un po’ un luogo comune, lo è assai meno che tale sistema di produzione, come mostra il documentario, è finanziato dallo Stato, tanto quanto il programma di antinquinamento. Ma i soldi, allo Stato, da dove vengono?

La regola vale in generale, per cui sarebbe un errore considerare il documentario di Mazzotta alla stregua di una denuncia circoscritta al caso Saras. Tutt’altro. L’industria della famiglia Moratti viene assunta a emblema di un sistema di cui lo Stato è complice. Il suo ‘assistenzialismo’ nei confronti della grande impresa, spesso mediato da laute tangenti, è una perdita pagata a suon di milioni di euro, che contribuisce a fare schizzare verso l’alto il debito pubblico nazionale.
Si tratta, da parte del padronato, di un cordone ombelicale mai tagliato, che sta alla base della mancata formazione in Italia di un capitalismo maturo, autonomo e veramente concorrenziale (per chi crede, ça va sans dire, alla funzione sociale dell’industria privata); tutto questo, in barba della retorica inalberata da politici e industriali, quando nei loro fastosi convegni cianciano di libero mercato. Corruzione, protezionismo (di cui il caso Alitalia è solo l’ultimo esempio), sono queste l’unica costante storica del sistema economico italiano (2).
La parola chiave è Sarlux, un’azienda controllata dalla Saras, deputata a smaltire le scorie della raffineria madre per riutilizzarle nella produzione dell’energia elettrica, destinata alla vendita al Gse (Gestore dell’energia elettrica).

Per comprendere, occorre risalire al 1992; ai giorni in cui l’Italia, a detta di politici e stampa, entra ufficialmente nella modernità grazie alla famigerata deregulation economica e la conseguente spoliazione dello Stato e della sua funzione sociale; nell’anno della privatizzazione selvaggia delle aziende statali, allorquando l’uomo più potente d’Italia diventa il professor Mario Draghi, allora direttore generale del Tesoro.
Nel caso qui trattato, il punto di partenza è quella che può sembrare una formuletta magica: Cip6.
Nel 1992, il Comitato interministeriale prezzi (Cip), stabilisce (appunto con la delibera numero 6) una maggiorazione del 6% del prezzo dell’elettricità inserito direttamente nella bolletta della luce, e garantisce al contempo l’acquisto da parte di Enel dell’energia prodotta dai privati, a prezzi maggiorati rispetto al mercato. Un prezzo stabilito da due fattori: a) componente di costo evitato dalla gestione pubblica (impianto, esercizio, manutenzione e costi del combustibile), b) componente di incentivazione (basato sulla stima dei costi aggiuntivi per ogni singola tecnologia). Mentre quest’ultimo è riconosciuto solamente nei primi otto anni di esercizio dell’impianto, i costi evitati sono garantiti per tutto il contratto della fornitura, previsto per un tetto di quindici anni. Una convenzione che, per un curioso mistero, nel caso della Sarlux dura vent’anni.

Il documentario mostra in modo assai efficace i risultati dell’intrallazzo tra lo Stato e l’Impresa avvenuto in quel periodo storico. Al solito il gioco è sulle parole – il Potere vive in una sorta di perenne ‘occupazione del vocabolario’ – dal momento che, nella norma, accanto alla locuzione ‘energie rinnovabili’ viene affiancata l’estensione ‘o assimilate’. È fatta! Con una parola che nei vocabolari non ha definizione nel campo della fisica o della chimica, si fa in modo che una vagonata di soldi (il 76% dei fondi stanziati del Cip6 equivale a 30 miliardi di euro) termini la sua corsa proprio nel finanziamento delle energie assimilate – gli inceneritori – al posto delle energie rinnovabili. È grazie a questo inghippo che aziende come la Sarlux, la cui funzione consiste nel bruciare gli scarti della lavorazione del petrolio, ricevono soldi dagli italiani, convinti di devolvere denaro per l’energia pulita, attraverso il pagamento della bolletta della luce. Un modo come un altro per continuare a sfruttare i lavoratori anche al di fuori del lavoro.

Fortunatamente nel 1999 arriva Bersani che, con il decreto che porta il suo nome, impone attraverso il meccanismo dei certificati verdi, la fine della ‘truffa’ delle fonti assimilate. Ma, c’è un ma: la regola non vale per le convenzioni stipulate in passato. Pace e prosperità per la famiglia Moratti, dunque, la quale può continuare ad avvantaggiarsi di un doppio canale di guadagno: mentre con la mano destra (Saras) raffina il petrolio, con la sinistra (Sarlux) – e con la fatica minima dell’attraversamento di una strada – brucia gli scarti di lavorazione per produrre energia elettrica da rivendere a prezzi maggiorati. Un palleggio che diventa ancora più conveniente quando il costo del petrolio aumenta, dal momento che insieme al costo del petrolio, aumenta anche il contributo di Stato riconosciuto alla Sarlux, secondo quanto stabilito dalla delibera Cip6.

La parte centrale del filmato si sofferma sulla natura di queste fonti ‘assimilate’ tutt’altro che rinnovabili, come sospetta Soru in un’intervista che arricchisce il documentario. Una di queste è il Tar (3), un cosiddetto residuo pesante che viene sottoposto a trattamento termico dal quale origina un gas di sintesi che viene lavato per rimuovere polveri e metalli. Il gas che deriva da questo processo è chiamato Syngas e viene poi utilizzato per produrre l’energia elettrica che lo Stato acquista, come si è detto, a prezzi maggiorati. Purtroppo dalla produzione di questo Syngas derivano altri prodotti di scarto molto nocivi, tra i quali il Filter cake, ricco di nichel e di vanadio e l’H2S, un gas altamente tossico che ha il tipico odore di uova marce.
A fronte di tutto questo, i controlli medici sugli operai sono, per usare un eufemismo, risibili, come afferma con chiarezza la dottoressa Zuncheddu: «I controlli essenziali sono radiografia al torace, funzionalità respiratoria e poi, uno importantissimo: l’esame del catarro. Il catarro deve uscire dai bronchi per essere esaminato, perché le fibre terrificanti dell’amianto si incastrano tra i bronchi. Quindi, per vedere se ci sono o non ci sono, va studiato il catarro. Sapete cosa fanno? Li fanno sputare, quindi (i lavoratori, n.d.a.) sputano la saliva che si produce nel cavo orale, in bocca… e analizzano la saliva dove è chiaro che non c’è un accidenti».

Di fronte a tutto ciò, non si riesce a trattenere un sorriso amaro quando, a tre quarti della proiezione, appare un festante Massimo Moratti – persino commosso in occasione della festa per lo scudetto dell’Inter – intento a duettare uno sgangherato Ora sei rimasta sola niente di meno che insieme al re degli ecologisti, Adriano Celentano. E non si può fare a meno di chiedersi, rispondendo con cinismo al cinismo di chi specula sulla tragedia, a quale delle donne di Sarroch la canzone sia dedicata. La cerchia dei complici è quindi assai ampia.

Dopo un’ora il documentario giunge a conclusione; ma non risparmia un’ultima perla. La scena di chiusura è lasciata ancora alle parole di Gianmarco Moratti. Frasi tombali espresse con malcelata soddisfazione che spengono ogni speranza in chi vive nei paraggi della Saras. Sono pronunciate al plurale, a nome di un’intera dinastia: «Non ci fermiamo qua. E la nostra famiglia intende essere sempre in questa straordinaria realtà. C’è già mio figlio Angelo che ha 44 anni, è in azienda da quando ne aveva diciotto. È vicepresidente. C’è Angelo Mario che ha studiato a Oxford e alla Columbia che è consigliere di amministrazione e capo dell’azienda che abbiamo in Spagna, c’è Gabriele che ha fatto due anni alla Saras, poi ha voluto fare un’esperienza in una grandissima banca americana, ha avuto successo e adesso sta rientrando. Quindi ci siamo già inseriti per portare avanti le cose, ma la nostra famiglia non è la famiglia. La famiglia è la Saras».
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Messaggio  oruam Ven 04 Gen 2013, 14:20

TRA LE COSE PIU' PERICOLOSE AL MONDO AVETE DIMENTICATO LA FIGA...... :ris1:CREA DIPENDENZA PEGGIO DELLA DROGA,MA DALLA DROGA CI SI PUO' DISINTOSSICARE,DALLA FIGA NO........ risata A MENO DI ESSERE GAY,LA FIGA E' XCIO' APPREZZATA X LE SUE QUALITA' IN TUTTO IL MONDO.CERTO I GIOCHI EROTICI ESTREMI POSSONO PORTARE ALLA MORTE,MA SE PROPRIO DEVO MORIRE PREFERISCO MORIRE DI FIGA E NON DI DROGA....... risata
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Messaggio  aiace Ven 04 Gen 2013, 14:42

oruam ha scritto:TRA LE COSE PIU' PERICOLOSE AL MONDO AVETE DIMENTICATO LA FIGA...... :ris1:CREA DIPENDENZA PEGGIO DELLA DROGA,MA DALLA DROGA CI SI PUO' DISINTOSSICARE,DALLA FIGA NO........ risata A MENO DI ESSERE GAY,LA FIGA E' XCIO' APPREZZATA X LE SUE QUALITA' IN TUTTO IL MONDO.CERTO I GIOCHI EROTICI ESTREMI POSSONO PORTARE ALLA MORTE,MA SE PROPRIO DEVO MORIRE PREFERISCO MORIRE DI FIGA E NON DI DROGA....... risata

te stai male.....

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Messaggio  fabduster Ven 04 Gen 2013, 14:52

aiace ha scritto:
oruam ha scritto:TRA LE COSE PIU' PERICOLOSE AL MONDO AVETE DIMENTICATO LA FIGA...... :ris1:CREA DIPENDENZA PEGGIO DELLA DROGA,MA DALLA DROGA CI SI PUO' DISINTOSSICARE,DALLA FIGA NO........ risata A MENO DI ESSERE GAY,LA FIGA E' XCIO' APPREZZATA X LE SUE QUALITA' IN TUTTO IL MONDO.CERTO I GIOCHI EROTICI ESTREMI POSSONO PORTARE ALLA MORTE,MA SE PROPRIO DEVO MORIRE PREFERISCO MORIRE DI FIGA E NON DI DROGA....... risata

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